Méliès: il precursore del montaggio

Méliès era presente alla prima proiezione dei fratelli Lumière. Capì subito le potenzialità del nuovo strumento e cercò di farselo vendere dai Lumière senza riuscirci. Essi infatti credevano che il cinema sarebbe stato una moda passeggera e volevano sfruttarlo più che potevano.
Méliès non si diede per vinto e si fece costruire un proiettore nel 1896.
I suoi primi film furono come per i Lumière vedute, scenette all'aperto: tutto il 1896 fu per lui un anno di apprendistato. E' nell'anno seguente che costruisce un vero e proprio studio cinematografico nel quale vedremo sarà in grado di dar vita alla sua specialità: i film fantastici.
Le voyage dans la lune 
Di famiglia benestante, Méliès era il proprietario di un teatro e un prestidigitatore ed illusionista dilettante; il suo teatro diventa in pochi anni una delle maggiori attrazioni parigine. Méliès non si limitava però agli abituali trucchi da illusionista, ma a vere e proprie messe in scena da teatro in stile seicentesco, con macchine sceniche, specchi riflettenti,
scenografie mutevoli, personaggi fantastici con un repertorio di situazioni spettacolari, con i trucchi a far da cornice alla rappresentazione drammatica. Méliès utilizzò l'invenzione del cinema proprio come fino a quel momento aveva utilizzato il teatro.
Lo studio nel quale lavorava aveva le pareti di vetro, le scenografie erano dipinte su pannelli di tela. Méliès dirige tutti i tipi di film in voga ai suoi tempi, ma è soprattutto ricordato per i suoi film di fantascienza  e di trucchi. In Escamotage d'une dame chez Robert Houdini ( il primo in cui fa uso di trucchi) utilizza il fermo macchina per sostituire la donna con lo scheletro. Tra i suoi film più famosi ricordiamo Le voyage dans la lune del 1902, che raccontava l'improbabile viaggio comico di un gruppo di scienziati a bordo di una navicella spaziale. Le riprese però erano strettamente teatrali: non vi erano movimenti di macchina, nemmeno alternanza di piani (inquadrature in campo medio). Nonostante questo la loro natura è decisamente cinematografica: per la prima volta vengono uniti gli elementi di natura scenica con quelli narrativi su di un unico schema basato sulla successione nel tempo con un ritmo visivo ed una dinamica spettacolare. Come nella maggior parte dei film dell'epoca venivano girate inquadrature come se fossero film diversi. Nel film del 1899 L'affaire Dreyfus vennero girate dieci inquadrature e poi montate insieme: fu uno dei più complessi lavori del cinema delle origini. Dal film successivo cominciò ad unire inquadrature diverse e a venderle come unico film: l'esordio del montaggio.
Lo studio cinematografico
Studi recenti dimostrano che molti degli effetti di fermo macchina venero eseguiti dopo le riprese: poteva così tagliare la pellicola ed unire perfettamente il movimento dell'oggetto con quello in cui si stava trasformando.